Pirri a Dynamo Camp con gli acquerelli di Nature Med








In un’epoca in cui le dimensioni del quantitativo, dell’apparire e del superfluo, intrecciati a insopportabili rigurgiti razzisti, prendono il sopravvento sul qualitativo, sull’intangibile, sull’implicito e sulla consapevolezza del gesto, un bel giorno di giugno ci siamo visti arrivare in fabbrica Alfredo Pirri.




Il nome ci suonava ma non ne sapevamo granché. Lui era molto curioso e si è messo a far domande, sulla varietà ("rigulizia cordara" tiene assieme una parola latina conservata nel nostro dialetto e la metafora della corda), sulla raccolta delle radici e sul ciclo di lavorazione: lavaggio, sfibratura a martello, pressatura, decorticazione, bollitura, etc. Ma prima che il succo si rapprenda a formare dei pani, ha notato una gamma di acque, tinte e tonalità che sfumavano dalla cosiddetta acqua sporca, all'ocra, al bruno e al terra di Siena bruciata. Insomma, senza disdegnare un assaggio delle nostre grezze (che - unico caso al mondo - mantengono il colore delle radici e della terra, che non sono nere e che lo diventano solo grazie alla vaporizzazione), ci ha fornito tutta un'altra angolazione: lui vedeva colori, pigmenti, acquerelli.




Così ci ha chiesto di fornircene un po'. E se ne è andato contento al Dynamo Camp, in provincia di Pistoia, a condurre il suo workshop estivo nell'art factory, coi bambini gravemente ammalati provenienti da tutta Europa. Più che workshop, come direbbero al Dynamo, una settimana di attività di Terapia Ricreativa, con l'obiettivo dello svago e del divertimento ma sopratutto di far riacquisire fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

Vero è che la nostra liquirizia di Calabria gode della denominazione protetta, ma in questo caso all'idea di protezione è stato fornito un senso molto più robusto e largo.
Grazie Alfredo.












7 ottobre 2018
il vernissage a Dynamo Camp
(a cura di Martina Fontana)










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